domenica 20 gennaio 2008

volantino

PERCHE’ IL FUTURO E’ NELLE NOSTRE MANI

340 milioni di euro di avanzi di gestione negli ultimi quattro anni. 1 miliardo e 460 milioni di euro di riserva accumulata.
Ossia il miglior risultato nella storia dell’Istituto, al quale abbiamo robustamente contribuito. Quando, 12 anni fa, siamo entrati nel Consiglio d’amministrazione, l’Istituto era in una situazione prefallimentare: ogni 100 contributi riscossi, ne uscivano 99 per pagare le pensioni. Oggi il rapporto è di 100 a 90, grazie a modifiche di sistema e di gestione, e sarebbe potuto essere di 100 a 87 (se gli editori non si fossero messi di traverso, bloccando contratto e facendoci pagare prepensionamenti e scivoli). . Ma ancora ci sono margini per recuperare ulteriore efficienza se si opera col sostegno di tutta la categoria, senza distinzioni di “parte”.
Tutto bene dunque? Marciamo verso un futuro roseo ? No di certo. Il mancato rinnovo del contratto, che ha “inchiodato” da tre anni la categoria, pesa anche sul bilancio Inpgi. E il perdurare di leggi penalizzanti e di oneri assurdi per un Ente privatizzato sono ostacoli da superare.
Per fare questo, dando un futuro sereno all’Inpgi, servono persone preparate, oneste e determinate: come i nostri candidati. Leggi il loro curriculum, parla da solo. Per la tua futura pensione, per accrescere le attuali garanzie, per tutelare i più deboli: vota in blocco 8 più 1: Besana, Cosi, Leone, Macelloni, Pini, Rastelli, Trogni, Venchiarutti (consiglieri) e Cinelli (sindaci). E coopta fra i sindaci anche Bossa (Roma) e Velli (Torino). Invece suggerisci agli amici freelance o in pensione di votare Pignatelli (Inpgi2) ed Iselli (pensionati). Hanno non solo il sostegno di Nuova Informazione, assieme a Nuovo Impegno sindacale, ma anche la fiducia di intere redazioni e di molti, ma molti altri colleghi dei più vari orientamenti. Votando per loro tu sai di votare per te.

INVESTIMENTI EFFICIENTI
Il patrimonio mobiliare (70% obbligazionario e 30% azionario: la proporzione deriva da un vincolo statutario) dell’Inpgi ammonta a circa 800 milioni di euro. Negli ultimi due anni e mezzo, pur con un profilo di rischio basso e in una situazione difficile di mercato, ha reso il 18%. Un processo virtuoso che deve proseguire con maggiore elasticità e dunque con ulteriore efficienza nel solco dell’attività dei migliori fondi pensione mondiali.

LE CASE DELL’INPGI
Il patrimonio immobiliare dell’Istituto assomma ad oltre 1,5 miliardi. La redditività negli ultimi anni è aumentata, dopo la dismissione di stabili non strategici, l’adeguamento dei canoni di locazione, le poche ma buone acquisizioni. Ma il peso degli immobili sul totale del patrimonio dell’Istituto resta elevato (60%, ben il doppio dello standard di altri fondi), vi è una sbilanciata concentrazione delle case su Roma. Va quindi considerata l’opportunità di cedere gradualmente le case e reinvestire. Quindi vendere (e non svendere !), poco alla volta le abitazioni ad inquilini interessati e investire il ricavato un po’ in immobili da mettere a reddito (in prevalenza commerciali, ma anche, se conveniente da affittare a giornalisti) ed in parte optando per forme di investimento più efficienti.


MUTUI E PRESTITI

Da sempre vengono offerti mutui e prestiti ai colleghi. Si tratta di servizio che, in un momento in cui l'accesso al credito rischia di diventare più difficile e costoso, l'Inpgi dovrà continuare a garantire anzi migliorandone alcune condizioni. Bisogna operare per: allungare la durata massima dei mutui, rivalutare la cifra massima concedibile ormai non più in linea con i costi delle case soprattutto nelle grandi città, allungare le scadenze per allinearsi all'offerta dei principali istituti di credito.

BATTAGLIA PER LA LEGALITA’
15.000.000 in 9 mesi.: Cioè nei soli primi nove mesi del 2007 il Servizio ispettivo dell’Istituto ha contestato alle aziende editoriali, per mancati adempimenti contributivi, oltre 15 milioni di euro.. La stragrande maggioranza di queste contestazioni approda ad esiti giudiziari favorevoli all’Inpgi. Il che dimostra due cose: il nostro impegno diretto nel Servizio ispettivo ha tutelato i diritti e gli interessi dei colleghi e ha incrementato il patrimonio Inpgi. Un lavoro da continuare. Beninteso se si rieleggono le persone giuste.

LA MISSIONE DELL’ISTITUTO
L’Inpgi deve impiegare al meglio i soldi che ogni mese i suoi iscritti versano, per garantire pensioni il più possibile adeguate. Tutto il resto è contorno. Questo è il compito, delicato e impegnativo, al quale sono chiamati gli eletti. Purché possano mettere in campo competenza, lungimiranza, onestà e dedizione.
Ma non basta essere capaci “dentro”. Perché l’Inpgi è anche pressata “fuori” da forze che ne condizionano il futuro. Ai 36 mesi di vacanza contrattuale si aggiunge una legge iniqua, la 416 del 1981, che consente alle aziende editoriali di scaricare interamente sul nostro Istituto il costo dei pensionamenti anticipati fino a 7 anni. I 352 prepensionamenti ancora in atto costano all’Inpgi qualcosa come 9 milioni di Euro l’anno! A cui si aggiunge l’ingiustizia per cui: l’Istituto, caso pressoché unico, deve pagare la Cassa integrazione senza ricevere un centesimo dallo Stato. Non è finita: l’aliquota che le aziende giornalistiche pagano all’Inpgi è del 7% inferiore a quella che versano all’Inps per il loro personale non giornalistico (22,54% contro 29,86%).
L’Inpgi ha varato una riforma per correggere possibili distorsioni nei conti futuri, ma intanto cresce la deregolamentazione del mercato giornalistico: dal 2001 i contratti a tempo pieno sono cresciuti del 23%, quelli a termine del 108%! Un precariato dagli effetti dirompenti anche sull’Istituto, che si trova a pagare pensioni certe, e alte, riscuotendo contributi incerti e bassi. Effetti arginabili solo rilanciando con forza la pressione della categoria su editori e governo.

(Chi, non facendo già parte della nostra lista di discussione, voglia essere informato su iniziative o parteciparvi può scrivere a farerete@gmail.com)